mercoledì 17 ottobre 2012

Stupore


La rete si era fagocitata questo post, ma sono riuscita a 'ripescarlo'.
Smettero' mai di stupirmi delle possibilita' offerte da internet? Smettero' mai di sentirmi Alice nel Paese delle Meraviglie? Perche' e' cosi' che mi sono sentita - e ancora mi sento - dopo aver letto il commento di un anonimo che mi ha ricordato come la comunicazione tra esseri umani prescinda dall'avere un volto, una voce, un nome. E dall'essersi mai anche accidentalmente incontrati. Insomma: non ci si conosce eppure si puo' interagire. E' questo il futuro presente?
Il mio rapporto con la rete e' piuttosto conflittuale ed e' per questo che la genesi di Aboriginariamente e' stata lunga e travagliata: mi lasciava perplessa l'idea di affidare ad un luogo virtuale un qualcosa di cosi' personale come i miei pensieri. E poco importa che abbia trascorso gli ultimi sette anni della mia vita scrivendo articoli per una rivista. La condivisione dei propri pensieri e delle proprie emozioni e' qualcosa di ben diverso dalla semplice stesura di un articolo su questo o quell'argomento: e' una finestra su se stessi; un dialogo con degli interlocutori a volte sconosciuti; un sipario su una platea completamente buia. I lettori non hanno un volto (non tutti, fortunatamente!), ma cio' che e' stato messo nero su bianco e che fino ad un attimo prima apparteneva alla sfera privata arriva fino ai loro occhi ed entra nelle loro vite.
Ecco cio' che rende conflittuale il mio rapporto con la rete: l'elettrizzante possibilita' di un incontro con persone sconosciute e la possibilita' stessa. 
Vorrei ringraziare Anonimo (di nome o di cognome?) per avermi 'costretta' a riprendere le fila di un dialogo che spero lungo e pieno di stupori (e tremori).

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