venerdì 29 giugno 2012

Sabatini Coletti

Santo Forrest, Forrest Gump. Anzi: sua mamma, quelle donnina a cui Zemeckis inizialmente non ha dato un volto e che ha insegnato al figlio che “la vita e' come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”.
Quanti, sapendo quello che la vita ha intenzione di riservare loro, 'aprirebbero la scatola'? Gia': quanti?
Fino a poco tempo fa l'espressione “la vita e' meravigliosa” mi provocava una tremenda orticaria. Oggi non piu'. Ma non perche' mi sia convertita al positivismo: resto un'inguaribile realista che guarda al mondo per cio' che e'. Se non do' piu' in escandescenze il merito e' del Sabatini Coletti. Si', del dizionario Sabatini Coletti a cui va tutta la mia gratitudine per avermi ricordato che meraviglioso altro non significa se non “che suscita meraviglia, stupita ammirazione”, ma anche “che lascia sbigottiti”, senza specificare la positivita' o la negativita' dell'emozione suscitata.
Qualcuno sorridera' dinnanzi a questa mia 'scoperta', ma il mio stupore e' reale e dettato dalla presa di coscienza della passivita' con cui spesso utilizzo, piuttosto che recepisco, questo o quell'aggettivo. Come se il mio cervello avesse deciso – piuttosto indipendentemente – che alcuni termini hanno un'accezione solamente positiva ed altri solamente negativa.
Quanti, sapendo quello che la vita ha intenzione di riservare loro, 'aprirebbero la scatola'? Se qualcuno si stesse chiedendo cosa farei... beh: i cioccolatini non mi piacciono.